La McNaught val bene un viaggetto
di Claudio Balella
Quando
compare una grande cometa, come la McNaught, si può anche fare qualche pazzia:
come partire di corsa per Cape Town per fotografare quella magnifica
coda.
Verso la fine di dicembre si prevedeva che la cometa scoperta lo
scorso agosto dall’australiano McNaught avrebbe raggiunto, al perielio,
una magnitudine circa 2; sarebbe stata una sfida apprezzarla al binocolo
subito dopo il tramonto del Sole. Ma, inaspettatamente, nei primi giorni
di gennaio la cometa aumentava la luminosità con un trend di crescita
giornaliero che alcuni esperti stimavano di una magnitudine al giorno. Il
3 gennaio tentavo la prima osservazione senza successo, anche a causa di
una fastidiosa velatura di cirri e cirrostrati, mentre il 5 gennaio
riuscivo finalmente a fotografarla sullo sfondo del cielo
azzurro-arancione del tramonto. Nei giorni successivi, colpa di un clima
grigio e nebbioso, avevo quasi rinunciato alla possibilità di rivederla,
anche perché le previsioni la davano come un oggetto assai difficile
attorno al perielio del 12 gennaio, e con il rischio che si
frammentasse………..
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